Pensieri di San (Padre) PIO / mese di Febbraio
scelti da Padre Gerardo Di Flumer


La preghiera è l'effusione del nostro cuore in quello di Dio... Quando essa è fatta bene, commuove il Cuore divino e lo invita sempre più ad esaudirci. Cerchiamo di effondere tutto l'animo nostro quando ci mettiamo a pregare Iddio. Egli rimane avvinto dalle nostre preghiere per poterci venire in aiuto.

Quarto mistero gaudioso. Praesentatio.

Lumen ad revelationem gentium.

Voglio essere soltanto un povero frate che prega!

Prega e spera; non agitarti. L'agitazione non giova a nulla. Iddio è misericordioso e ascolterà la tua preghiera.

La preghiera è la migliore arma che abbiamo; è una chiave che apre il cuore di Dio. Devi parlare a Gesù anche col cuore, oltre che col labbro; anzi, in certi contingenti, devi parlargli soltanto col cuore.

Mediante lo studio dei libri si cerca Dio, con la meditazione lo si trova.

Siate assidui nella preghiera e nella meditazione. Voi già mi avete detto di aver incominciato. Oh, Dio che questa è grande consolazione per un padre che vi ama al pari dell'anima propria! Continuate a progredir sempre nel santo esercizio dell'amore verso Iddio. Filate ogni giorno qualche poco: sia di notte, alla fioca luce della lampada e tra le impotenze e la sterilità dello spirito; sia di giorno, nel gaudio e nell'abbagliante illuminazione dell'anima.

Se puoi parlare al Signore nell'orazione, parlagli, lodalo; se non puoi parlare per essere rozza, non ti dispiacere, nelle vie del Signore, fermati in camera a guisa dei cortigiani e fagli riverenza. Egli che vedrà, gradirà la tua presenza, favorirà il tuo silenzio, ed in un'altra volta rimarrai consolata quando egli ti prenderà per mano.

Questo modo di stare alla presenza di Dio solamente per protestare con la nostra volontà di riconoscersi per suoi servi, è santissimo, eccellentissimo, purissimo e di grandissima perfezione.

Quando tu ti troverai appresso Dio nell'orazione, considera la tua verità; parlagli se puoi, e se non puoi, fermati, fatti vedere e non ti pigliare altro fastidio.

Ama e prega.

A Lourdes, sono stato tante volte.

Il miglior conforto è quello che viene dalla preghiera.

Fissa dei tempi per la preghiera.

Angelo di Dio, che sei il mio custode,
illumina, custodisci, reggi e governa me
che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.

Recitate spesso questa bella preghiera.

Le preghiere dei santi nel cielo e delle anime giuste in terra sono profumo che non andrà mai perduto.

Pregate San Giuseppe! Pregate San Giuseppe per sentirlo vicino in vita e nell'ultima agonia, insieme a Gesù e a Maria.

Riflettete ed abbiate sempre innanzi all'occhio della mente la grande umiltà della Madre di Dio e nostra, la quale, a misura che in lei crescevano i doni celesti, sempre più si sprofondava nell'umiltà.

Maria, veglia su di me!
Madre mia, prega per me!

Messa e Rosario!

Porta la Medaglia Miracolosa. Di' spesso all'Immacolata:

O Maria, concepita senza peccato,
prega per noi che ricorriamo a Te!

Affinché l'imitazione si dia, è necessaria la quotidiana meditazione e l'assidua riflessione sulla vita di Gesù; dal meditare e dal riflettere nasce la stima dei suoi atti, e dalla stima il desiderio ed il conforto dell'imitazione.

Come le api, che senza esitare attraversan talvolta le ampie distese dei campi, pur di raggiungere l'aiuola prediletta, e poi stanche, ma soddisfatte e cariche di polline, tornano al favo per ivi compiere in feconda opera silenziosa la sapiente trasformazione del nettare dei fiori in nettare di vita: così voi, dopo averla raccolta, tenete ben chiusa nel vostro cuore la parola di Dio; tornate all'alveare, cioè meditatela con attenzione, scanditene gli elementi, ricercatene il significato profondo. Essa vi apparirà allora nel suo luminoso splendore, acquisterà la potenza di annientare le vostre naturali inclinazioni verso la materia, avrà la virtù di trasformarle in ascensioni pure e sublimi dello spirito, di avvincere sempre più strettamente il vostro al Cuore divino del vostro Signore.

Salvare le anime, pregando sempre.

Abbi pazienza nel perseverare in questo santo esercizio del meditare e contentati di cominciare a piccoli passi, finché abbi gambe per correre, e meglio ali per volare; contentati di fare l'ubbidienza, la quale non è mai una piccola cosa per un'anima, la quale ha scelto Dio per sua porzione e rassegnati di essere per ora una piccola ape di nido che ben presto diventerà una grande ape abile a fabbricare il miele.
Umiliati sempre ed amorosamente davanti a Dio e agli uomini, perché Dio parla veramente a chi tiene il suo cuore umile dinanzi a Lui.

Non posso, poi, affatto credere e quindi dispensarti dal meditare solo perché a te sembra di non ricavarne nulla. Il sacro dono dell'orazione, mia buona figliuola, sta posto nella mano destra del Salvatore, ed a misura che tu sarai vuota di te stessa, cioè dell'amore del corpo e della tua propria volontà, e che ti andrai ben radicando nella santa umiltà, il Signore lo andrà comunicando al tuo cuore.

La ragione vera per cui non sempre riesci a far bene le tue meditazioni, io la rinvengo in questo e non mi sbaglio.
Tu ti accosti a meditare con una certa specie di alterazione, congiunta con una grande ansietà, di trovare qualche oggetto che possa far rimanere contento e consolato il tuo spirito; e questo basta per far che tu non trovi mai quel che cerchi e non posi la tua mente nella verità che mediti.
Figlia mia, sappi che quando uno cerca con gran fretta ed avidità una cosa perduta, la toccherà con le mani, la vedrà con gli occhi cento volte, e non se ne accorgerà mai.
Da questa vana ed inutile ansietà non ti può derivare altro che una grande stanchezza di spirito ed impossibilità di mente, di fermarsi sull'oggetto che tiene presente; e da questo, poi, come da sua propria causa, una certa freddezza e stupidità dell'anima specificatamente nella parte affettiva.
Non conosco altro rimedio al riguardo all'infuori di questo: uscire da questa ansietà, perché essa è uno dei maggiori traditori che la vera virtù e la soda devozione possa mai avere; finge di riscaldarsi al ben operare, ma non lo fa se non per raffreddarsi e ci fa correre per farci inciampare.

Non so poi affatto compatirti né perdonarti quel tuo modo di tralasciare con facilità la comunione nonché la santa meditazione. Ricordati, figlia mia, che non si perviene a salute se non per la preghiera; che non si vince la battaglia se non per la preghiera. A te dunque la scelta.

Tu intanto non ti affliggere fino al punto di perdere la pace interna. Prega con perseveranza, con fiducia e con mente calma e serena.

Non tutti siamo chiamati da Dio a salvare anime e a propagare la sua gloria mediante l'alto apostolato della predicazione; e sappiate pure che questo non è l'unico e solo mezzo per raggiungere questi due grandi ideali. L'anima può propagare la gloria di Dio e lavorare per la salvezza delle anime mediante una vita veramente cristiana, pregando incessantemente il Signore che «venga il suo regno», che il suo santissimo nome «sia santificato», che «non ci induca in tentazione», che «ci liberi dal male».


San (Padre) Pio