Capitolo terzo
I SACRAMENTI AL SERVIZIO DELLA COMUNIONE E DELLA MISSIONE

321. Quali sono i Sacramenti al servizio della comunione e della missione?

Due Sacramenti, l'Ordine e il Matrimonio, conferiscono una grazia speciale per una missione particolare nella Chiesa a servizio dell'edificazione del popolo di Dio. Essi contribuiscono in particolare alla comunione ecclesiale e alla salvezza degli altri.


IL SACRAMENTO DELL'ORDINE

 

322. Che cos'è il Sacramento dell'Ordine?

È il Sacramento grazie al quale la missione affidata da Cristo ai suoi Apostoli continua ad essere esercitata nella Chiesa, sino alla fine dei tempi.

 

323. Perché si chiama Sacramento dell'Ordine?

Ordine indica un corpo ecclesiale, di cui si entra a far parte mediante una speciale consacrazione (Ordinazione), che, per un particolare dono dello Spirito Santo, permette di esercitare una sacra potestà a nome e con l'autorità di Cristo a servizio del Popolo di Dio.

 

324. Come si colloca il Sacramento dell'Ordine nel disegno divino della salvezza?

Nell'Antica Alleanza sono prefigurazioni di tale Sacramento il servizio dei Leviti, come pure il sacerdozio di Aronne e l'istituzione dei settanta «Anziani» (Nm 11,25). Tali prefigurazioni trovano il loro compimento in Cristo Gesù, il quale, col sacrificio della sua Croce, è l'«unico [...] mediatore tra Dio e gli uomini» (1 Tm 2,5), il «sommo Sacerdote alla maniera di Melchisedech» (Eb 5,10). L'unico sacerdozio di Cristo è reso presente dal sacerdozio ministeriale.

 

«Solo Cristo è il vero sacerdote, gli altri sono i suoi ministri»

(san Tommaso d'Aquino).

 

325. Di quanti gradi si compone il Sacramento dell'Ordine?

Esso si compone di tre gradi, che sono insostituibili per la struttura organica della Chiesa:

l'episcopato, il presbiterato e il diaconato.

 

326. Qual è l'effetto dell'Ordinazione episcopale?

L'Ordinazione episcopale conferisce la pienezza del Sacramento dell'Ordine, fa del Vescovo il legittimo successore degli Apostoli, lo inserisce nel Collegio episcopale, condividendo con il Papa e gli altri Vescovi la sollecitudine per tutte le Chiese, e gli consegna gli uffici di insegnare, santificare e governare.

 

327. Qual è l'ufficio del Vescovo nella Chiesa particolare a lui affidata?

Il Vescovo, a cui viene affidata una Chiesa particolare, è il principio visibile e il fondamento dell'unità di tale Chiesa, verso la quale adempie, quale vicario di Cristo, l'ufficio pastorale, coadiuvato dai propri presbiteri e diaconi.

 

328. Qual è l'effetto dell'Ordinazione presbiterale?

L'unzione dello Spirito segna il presbitero con un carattere spirituale indelebile, lo configura a Cristo sacerdote e lo rende capace di agire nel Nome di Cristo Capo. Essendo cooperatore dell'Ordine episcopale, egli è consacrato per predicare il Vangelo, per celebrare il culto divino, soprattutto l'Eucaristia da cui trae forza il suo ministero, e per essere il Pastore dei fedeli.

 

329. Come il presbitero esercita il proprio ministero?

Pur essendo ordinato per una missione universale, egli la esercita in una Chiesa particolare, in fraternità sacramentale con gli altri presbiteri che formano il «presbiterio» e che, in comunione con il Vescovo e in dipendenza da lui, portano la responsabilità della Chiesa particolare.

 

330. Qual è l'effetto dell'Ordinazione diaconale?

Il diacono, configurato a Cristo servo di tutti, viene ordinato per il servizio della Chiesa, che egli compie sotto l'autorità del proprio Vescovo, a riguardo del ministero della Parola, del culto divino, della guida pastorale e della carità.

 

331. Come si celebra il Sacramento dell'Ordine?

Per ciascuno dei tre gradi, il Sacramento dell'Ordine è conferito mediante l'imposizione delle mani sul capo dell'ordinando da parte del Vescovo, che pronunzia la solenne preghiera consacratoria. Con essa il Vescovo invoca da Dio per l'ordinando la speciale effusione dello Spirito Santo e dei suoi doni, in vista del ministero.

 

332. Chi può conferire questo Sacramento?

Spetta ai Vescovi validamente ordinati, in quanto successori degli Apostoli, conferire i tre gradi del Sacramento dell'Ordine.

 

333. Chi può ricevere questo Sacramento?

Può riceverlo validamente soltanto il battezzato di sesso maschile: la Chiesa si riconosce vincolata da questa scelta fatta dal Signore stesso. Nessuno può esigere di ricevere il Sacramento dell'Ordine, ma deve essere considerato adatto al ministero dall'autorità della Chiesa.

 

334. È richiesto il celibato a chi riceve il Sacramento dell'Ordine?

Per l'episcopato è sempre richiesto il celibato. Per il presbiterato, nella Chiesa latina sono

ordinariamente scelti uomini credenti che vivono da celibi e che intendono conservare il celibato «per il regno dei cieli» (Mt 19,12); nelle Chiese Orientali non è consentito sposarsi dopo aver ricevuto l'ordinazione. Al diaconato permanente possono accedere anche uomini già sposati.

 

335. Quali sono gli effetti del Sacramento dell'Ordine?

Questo Sacramento dona una speciale effusione dello Spirito Santo, che configura l'ordinato a Cristo nella sua triplice funzione di Sacerdote, Profeta e Re, secondo i rispettivi gradi del Sacramento. L'ordinazione conferisce un carattere spirituale indelebile: perciò non può essere ripetuta né conferita per un tempo limitato.

 

336. Con quale autorità viene esercitato il sacerdozio ministeriale?

I sacerdoti ordinati, nell'esercizio del ministero sacro, parlano e agiscono non per autorità propria e neppure per mandato o per delega della comunità, ma in Persona di Cristo Capo e a nome della Chiesa. Pertanto il sacerdozio ministeriale si differenzia essenzialmente, e non solo per grado, dal sacerdozio comune dei fedeli, a servizio del quale Cristo l'ha istituito.


 

IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

 

337. Qual è il disegno di Dio sull'uomo e sulla donna?

Dio, che è amore e che ha creato l'uomo per amore, l'ha chiamato ad amare. Creando l'uomo e la donna, li ha chiamati nel Matrimonio a un'intima comunione di vita e di amore fra loro, «così che non sono più due, ma una carne sola» (Mt 19,6). Benedicendoli, Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi» (Gn 1,28).

 

338. Per quali fini Dio ha istituito il Matrimonio?

L'unione matrimoniale dell'uomo e della donna, fondata e strutturata con leggi proprie dal Creatore, per sua natura è ordinata alla comunione e al bene dei coniugi e alla generazione ed educazione dei figli. L'unione matrimoniale, secondo l'originario disegno divino, è indissolubile, come afferma Gesù Cristo: «Quello che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi» (Mc 10,9).

 

339. In qual modo il peccato minaccia il Matrimonio?

A causa del primo peccato, che ha provocato anche la rottura della comunione tra l'uomo e la donna, donata dal Creatore, l'unione matrimoniale è molto spesso minacciata dalla discordia e dall'infedeltà. Tuttavia Dio, nella sua infinita misericordia, dona all'uomo e alla donna la sua grazia per realizzare l'unione delle loro vite secondo l'originario disegno divino.

 

340. Che cosa insegna l'Antico Testamento sul Matrimonio?

Dio, soprattutto attraverso la pedagogia della Legge e dei profeti, aiuta il suo popolo a maturare progressivamente la coscienza dell'unicità e dell'indissolubilità del Matrimonio. L'alleanza nuziale di Dio con Israele prepara e prefigura l'Alleanza nuova compiuta dal Figlio di Dio, Gesù Cristo, con la sua sposa, la Chiesa.

 

341. Qual è la novità donata da Cristo al Matrimonio?

Gesù Cristo non solo ristabilisce l'ordine iniziale voluto da Dio, ma dona la grazia per vivere il Matrimonio nella nuova dignità di Sacramento, che è il segno del suo amore sponsale per la Chiesa: «Voi mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa» (Ef 5,25).

 

342. Il Matrimonio è un obbligo per tutti?

Il Matrimonio non è un obbligo per tutti. In particolare Dio chiama alcuni uomini e donne a seguire il Signore Gesù nella via della verginità o del celibato per il Regno dei cieli, rinunciando al gran bene del Matrimonio per preoccuparsi delle cose del Signore e cercare di piacergli, diventando segno dell'assoluto primato dell'amore di Cristo e dell'ardente attesa della sua venuta gloriosa.

 

343. Come si celebra il Sacramento del Matrimonio?

Poiché il Matrimonio stabilisce i coniugi in uno stato pubblico di vita nella Chiesa, la sua

celebrazione liturgica è pubblica, alla presenza del sacerdote (o del testimone qualificato della Chiesa) e degli altri testimoni.

 

344. Che cos'è il consenso matrimoniale?

Il consenso matrimoniale è la volontà, espressa da un uomo e da una donna, di donarsi mutuamente e definitivamente, allo scopo di vivere un'alleanza di amore fedele e fecondo. Poiché il consenso fa il Matrimonio, esso è indispensabile e insostituibile. Per rendere valido il Matrimonio, il consenso deve avere come oggetto il vero Matrimonio ed essere un atto umano, cosciente e libero, non determinato da violenza o costrizioni.

 

345. Che cosa si richiede quando uno degli sposi non è cattolico?

Per essere leciti, i matrimoni misti (fra cattolico e battezzato non cattolico) richiedono la licenza dell'autorità ecclesiastica. Quelli con disparità di culto (fra cattolico e non battezzato) per essere validi hanno bisogno di una dispensa. In ogni caso, è essenziale che i coniugi non escludano l'accettazione dei fini e delle proprietà essenziali del Matrimonio, e che il coniuge cattolico confermi gli impegni, conosciuti anche dall'altro coniuge, di conservare la fede e di assicurare il Battesimo e l'educazione cattolica dei figli.

 

346. Quali sono gli effetti del Sacramento del Matrimonio?

Il Sacramento del. Matrimonio genera tra i coniugi un vincolo perpetuo ed esclusivo. Dio stesso suggella il consenso degli sposi. Pertanto il Matrimonio concluso e consumato tra battezzati non può essere mai sciolto. Inoltre questo Sacramento conferisce agli sposi la grazia necessaria per raggiungere la santità nella vita coniugale e per l'accoglienza responsabile dei figli e la loro educazione.

 

347. Quali sono i peccati gravemente contrari al Sacramento del Matrimonio?

Essi sono: l'adulterio; la poligamia, in quanto contraddice la pari dignità tra l'uomo e la donna, l'unicità e l'esclusività dell'amore coniugale; il rifiuto della fecondità, che priva la vita coniugale del dono dei figli; e il divorzio, che contravviene all'indissolubilità.

 

348. Quando la Chiesa ammette la separazione fisica degli sposi?

La Chiesa ammette la separazione fisica degli sposi quando la loro coabitazione è divenuta per motivi gravi praticamente impossibile, anche se auspica una loro riconciliazione. Ma essi, finché vive il coniuge, non sono liberi di contrarre una nuova unione, a meno che il loro Matrimonio sia nullo, e tale venga dichiarato dall'autorità ecclesiastica.

 

349. Qual è l'atteggiamento della Chiesa verso i divorziati risposati?

Fedele al Signore, la Chiesa non può riconoscere come Matrimonio l'unione dei divorziati risposati civilmente. «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio» (Mc 10,11-12). Verso di loro la Chiesa attua un'attenta sollecitudine, invitandoli a una vita di fede, alla preghiera, alle opere di carità e all'educazione cristiana dei figli. Ma essi non possono ricevere l'Assoluzione sacramentale, né accedere alla Comunione eucaristica, né esercitare certe responsabilità ecclesiali, finché perdura tale situazione, che oggettivamente contrasta con la legge di Dio.

 

350. Perché la famiglia cristiana è chiamata anche Chiesa domestica?

Perché la famiglia manifesta e attua la natura comunionale e familiare della Chiesa come famiglia di Dio. Ciascun membro, secondo il proprio ruolo, esercita il sacerdozio battesimale, contribuendo a fare della famiglia una comunità di grazia e di preghiera, una scuola delle virtù umane e cristiane, il luogo del primo annuncio della fede ai figli.