Capitolo terzo
LA SALVEZZA DI DIO: LA LEGGE E LA GRAZIA

LA LEGGE MORALE

 

415. Che cos'è la legge morale?

La legge morale è opera della Sapienza divina. Prescrive all'uomo le vie, le norme di condotta che conducono alla beatitudine promessa e vietano le strade che allontanano da Dio.

 

416. In che cosa consiste la legge morale naturale?

La legge naturale, iscritta dal Creatore nel cuore di ogni uomo, consiste in una partecipazione alla sapienza e alla bontà di Dio ed esprime il senso morale originario, che permette all'uomo di discernere, per mezzo della ragione, il bene e il male. Essa è universale e immutabile e pone la base dei doveri e dei diritti fondamentali della persona, nonché della comunità umana e della stessa legge civile.

 

417. È percepita da tutti tale legge?

A causa del peccato, la legge naturale non sempre e non da tutti viene percepita con uguale chiarezza e immediatezza.

Per questo Dio «ha scritto sulle tavole della Legge quanto gli uomini non riuscivano a leggere nei loro cuori» (sant'Agostino).

 

418. Qual è il rapporto tra la legge naturale e la Legge antica?

La Legge antica è il primo stadio della Legge rivelata. Essa esprime molte verità che sono

naturalmente accessibili alla ragione e che si trovano così affermate e autenticate nelle Alleanze della salvezza. Le sue prescrizioni morali, che sono riassunte nei Dieci Comandamenti del Decalogo, pongono i fondamenti della vocazione dell'uomo, vietano ciò che è contrario all'amore di Dio e del prossimo, e prescrivono ciò che gli è essenziale.

 

419. Come si colloca la Legge antica nel piano della salvezza?

La Legge antica permette di conoscere molte verità accessibili alla ragione, indica ciò che si deve o non si deve fare, e soprattutto, come fa un saggio pedagogo, prepara e dispone alla conversione e all'accoglienza del Vangelo. Tuttavia, pur essendo santa, spirituale e buona, la Legge antica è ancora imperfetta, poiché non dona da se stessa la forza e la grazia dello Spirito per osservarla.

 

420. Che cos'è la nuova Legge o Legge evangelica?

La nuova Legge o Legge evangelica, proclamata e realizzata da Cristo, è la pienezza e il

compimento della Legge divina, naturale e rivelata. Essa è riassunta nel comandamento di amare Dio e il prossimo, e di amarci come Cristo ci ha amato; è anche una realtà interiore all'uomo: la grazia dello Spirito Santo che rende possibile un tale amore. È «la legge della libertà» (Gc 1,25), perché porta ad agire spontaneamente sotto l'impulso della carità.

 

«La nuova legge è principalmente la stessa grazia dello Spirito Santo,

che è data ai credenti in Cristo»

(san Tommaso d'Aquino).

 

421. Dove si trova la Legge nuova?

La Legge nuova si trova in tutta la vita e la predicazione di Cristo e nella catechesi morale degli Apostoli: il Discorso della Montagna ne è la principale espressione.


 

GRAZIA E GIUSTIFICAZIONE

 

422. Che cos'è la giustificazione?

La giustificazione è l'opera più eccellente dell'amore di Dio. È l'azione misericordiosa e gratuita di Dio, che cancella i nostri peccati e ci rende giusti e santi in tutto il nostro essere. Ciò avviene per mezzo della grazia dello Spirito Santo, che ci è stata meritata dalla passione di Cristo e ci è donata nel Battesimo. La giustificazione dà inizio alla libera risposta dell'uomo, cioè alla fede in Cristo e alla collaborazione con la grazia dello Spirito Santo.

 

423. Che cos'è la grazia che giustifica?

La grazia è il dono gratuito che Dio ci dà per renderci partecipi della sua vita trinitaria e capaci di agire per amor suo. È chiamata grazia abituale, o santificante o deificante, perché ci santifica e ci divinizza. È soprannaturale, perché dipende interamente dall'iniziativa gratuita di Dio e supera le capacità dell'intelligenza e delle forze dell'uomo. Sfugge quindi alla nostra esperienza.

 

424. Quali altri tipi di grazia ci sono?

Oltre alla grazia abituale, ci sono: le grazie attuali (doni circostanziati); le grazie sacramentali (doni propri di ciascun sacramento); le grazie speciali o carismi (aventi come fine il bene comune della Chiesa), tra cui le grazie di stato, che accompagnano l'esercizio dei ministeri ecclesiali e delle responsabilità della vita.

 

425. Qual è il rapporto tra la grazia e la libertà dell'uomo?

La grazia previene, prepara e suscita la libera risposta dell'uomo. Essa risponde alle profonde aspirazioni della libertà umana, la invita a cooperare e la conduce alla sua perfezione.

 

426. Che cos'è il merito?

Il merito è ciò che dà diritto alla ricompensa per un'azione buona. Nei confronti di Dio, l'uomo, di per sé, non può meritare nulla, avendo tutto da lui gratuitamente ricevuto. Tuttavia, Dio gli dona la possibilità di acquistare meriti per l'unione alla carità di Cristo, sorgente dei nostri meriti davanti a Dio. I meriti delle opere buone devono perciò essere attribuiti anzitutto alla grazia di Dio e poi alla libera volontà dell'uomo.

 

427. Quali beni possiamo meritare?

Sotto la mozione dello Spirito Santo possiamo meritare, per noi stessi e per gli altri, le grazie utili per santificarci e per giungere alla vita eterna, come pure i beni temporali a noi convenienti secondo il disegno di Dio. Nessuno può meritare la grazia prima, quella che sta all'origine della conversione e della giustificazione.

 

428. Siamo tutti chiamati alla santità cristiana?

Tutti i fedeli sono chiamati alla santità cristiana. Essa è pienezza della vita cristiana e perfezione della carità, e si attua nell'unione intima con Cristo, e, in lui, con la Santissima Trinità. Il cammino di santificazione del cristiano, dopo essere passato attraverso la Croce, avrà il suo compimento nella Risurrezione finale dei giusti, nella quale Dio sarà tutto in tutte le cose.

LA CHIESA, MADRE E MAESTRA

 

429. In qual modo la Chiesa nutre la vita morale del cristiano?

La Chiesa è la comunità dove il cristiano accoglie la Parola di Dio e gli insegnamenti della «Legge di Cristo» (Gal 6,2); riceve la grazia dei sacramenti; si unisce all'offerta eucaristica di Cristo, in modo che la sua vita morale sia un culto spirituale; apprende l'esempio di santità della Vergine Maria e dei Santi.

 

430. Perché il Magistero della Chiesa interviene nel campo morale?

Perché è compito del Magistero della Chiesa predicare la fede da credere e da praticare nella vita. Tale compito si estende anche alle prescrizioni specifiche della legge naturale, perché la loro osservanza è necessaria per la salvezza.

 

431. Quali finalità hanno i precetti della Chiesa?

I cinque precetti della Chiesa hanno come fine di garantire ai fedeli il minimo indispensabile dello spirito di preghiera, della vita sacramentale, dell'impegno morale e della crescita dell'amore di Dio e del prossimo.

 

432. Quali sono i precetti della Chiesa?

Essi sono: 1) partecipare alla Messa la domenica e le altre feste comandate e rimanere liberi da lavori e da attività che potrebbero impedire la santificazione di tali giorni; 2) confessare i propri peccati, ricevendo il Sacramento della Riconciliazione almeno una volta all'anno; 3) accostarsi al Sacramento dell'Eucaristia almeno a Pasqua; 4) astenersi dal mangiare carne e osservare il digiuno nei giorni stabiliti dalla Chiesa; 5) sovvenire alle necessità materiali della Chiesa, ciascuno secondo le proprie possibilità.

 

433. Perché la vita morale dei cristiani è indispensabile per l'annunzio del Vangelo?

Perché con la loro vita conforme al Signore Gesù i cristiani attirano gli uomini alla fede nel vero Dio, edificano la Chiesa, informano il mondo con lo spirito del Vangelo e affrettano la venuta del Regno di Dio.