Storia di San Tarcisio
Di San Tarcisio non ci sono notizie storiche se non una epigrafe sulla sua tomba fatta mettere da Papa Damaso I al tempo di Aureliano (257 d.C.) persecutore romano dei cristiani.
Si tramanda di San Tarcisio romano ancora fanciullo, che mentre stringeva al petto l’Eucarestia da portare ad un ammalato, incrocia i suoi coetanei che volevano giocasse con loro; al suo rifiuto lo costrinsero a mostrare Gesù e lo malmenarono a morte, nonostante l’intervento del legionario cristiano Quadrato di volerlo salvare.
Così lèggiamo nelle catacombe di San Callisto a Roma:
«Mentre un gruppo di malvagi si scagliava su Tarcisio volendo profanare l'Eucaristia da lui portata, egli, colpito a morte, preferì perdere la vita piuttosto che consegnare ai cani rabbiosi le membra celesti di Cristo»:
Sulla via Appia Antica a Roma, nella Chiesa di San Tarcisio che si trova nel complesso Castilliano, troviamo la piccola urna nella quale riposano le spoglie di San Tarcisio. Qui risiedono i Salesiani di don Bosco: la chiesa è ubicata nel complesso della Comunità San Tarcisio che ospita i giovani salesiani della facoltà di Filosofia.
Patrono di tutti i ministranti del mondo, impropriamente denominati chierichetti, la sua festa si celebra il 15 Agosto in concomitanza della Solennità di Maria Vergine Regina Assunta in Cielo.
La Costituzione conciliare sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, cita i "ministranti", definendo il loro servizio un "vero ministero liturgico". Si legge infatti:
“Anche i ministranti, i lettori, i commentatori e i membri della "schola cantorum" svolgono un vero ministero liturgico. Essi perciò esercitino il proprio ufficio con quella sincera pietà e con quel buon ordine che conviene a un così grande ministero e che il popolo di Dio esige giustamente da essi. Bisogna dunque che tali persone siano educate con cura, ognuna secondo la propria condizione, allo spirito liturgico, e siano formate a svolgere la propria parte secondo le norme stabilite e con ordine”
Sacrosanctum Concilium, n. 29
Preghiera a San Tarcisio,
Signore Gesù, l’amore che vogliamo a Te
non sia fatto solo di belle parole ma di fatti concreti,
di scelte coraggiose vissute giorno per giorno
in attenzione ai tuoi esempi e alla tua parola.
Rendici ragazzi generosi che sanno donarsi con gioia.
Rendici ragazzi semplici e poveri
che sanno di aver bisogno degli altri.
Rendici ragazzi aperti che sanno ascoltare gli altri
e capire le loro esigenze.
Donaci la capacità di non rifiutare mai
il servizio che ci viene richiesto.
Donaci la gioia di vedere contenti quelli che ci stanno vicino.
Donaci un cuore grande come il Tuo
che sa dimenticare le offese ricevute.
Aiutaci a vivere come Tu ci hai insegnato.